La profilassi pre-esposizione (PrEP) rappresenta una strategia consolidata nella prevenzione dell’infezione da HIV in soggetti HIV-negativi ad alto rischio. L’efficacia della PrEP orale con tenofovir disoproxil fumarato/emtricitabina (TDF/FTC) è stata ampiamente validata da studi randomizzati (PROUD, IPERGAY, DISCOVER), con una riduzione del rischio di acquisizione dell’HIV superiore al 90% in condizioni di elevata aderenza.
Tuttavia, la necessità di assunzione quotidiana rappresenta una barriera per alcuni pazienti, aprendo la strada a formulazioni long-acting come cabotegravir (CAB-LA), in grado di superare i limiti dell’aderenza e migliorare l’accettabilità della profilassi. CAB-LA è un inibitore dell’integrasi (INSTI) somministrabile per via intramuscolare ogni 2 mesi.
I risultati degli studi HPTN 083 (popolazione MSM e transgender) e HPTN 084 (donne cisgender in Africa sub-sahariana) hanno dimostrato una superiorità statistica di CAB-LA rispetto a TDF/FTC orale nella prevenzione dell’HIV, con una riduzione del rischio di infezione del 66–89%. CAB-LA offre inoltre numerosi vantaggi in termini di aderenza, riduzione dello stigma ed efficacia.
In attesa della determina di rimborsabilità AIFA, la PrEP con CAB-LA è attualmente oggetto di progetti pilota presso tre centri di riferimento: l’INMI Lazzaro Spallanzani di Roma, l’IRCCS San Raffaele di Milano, e l’ASST Fatebenefratelli Sacco, di Milano. I progetti pilota in corso presso i centri italiani di riferimento stanno contribuendo a definire modelli organizzativi e criteri clinici per una futura implementazione su larga scala.
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