n.9 - Novembre 2008
 
  Dal 59° Congresso dell’AASLD  
 
Anche per lo studio italiano MIST i peg-interferoni
non sono uguali
Presentati oggi al 59° congresso dell’American Association for the Study of Liver Diseases i risultati dello studio randomizzato italiano Milan Safety Tolerability (MIST), secondo cui il trattamento con peg-interferone alfa2a determina più guarigioni definitive del trattamento con peg-interferone alfa2b
 
L'Abstract
Randomized study comparing Peginterferon-alfa2a plus Ribavirin and Peginterferon-alfa2b plus Ribavirin in naïve patients with chronic hepatitis C: final results of the Milan Safety Tolerability (MIST) study
M.G. Rumi, A. Aghemo, G.M. Prati, R. D’Ambrosio, M.F. Donato, A. Russo, N. Cerami,
R. Soffredini, M. Colombo
 
  Peg-interferoni: diversa efficacia
stessa tollerabilità
 
  I risultati dello studio MIST si collocano nel settore di ricerca che ha permesso, negli ultimi anni, il miglioramento della risposta al trattamento anti-HCV. La dimostrazione che i due interferoni peghilati hanno diversa potenza terapeutica contribuisce alla ottimizzazione del trattamento dell’epatite C,  
 
dando risposte concrete alle centinaia di migliaia di pazienti che, in Italia, sono infettati dal virus HCV e che in una quota significativa rischiano di sviluppare cirrosi, epatocarcinoma o sono destinati al trapianto a causa dell’evoluzione terminale della malattia. Ne abbiamo parlato con il professor Massimo Colombo, Divisione di Gastroenterologia I, IRCCS Ospedale Maggiore Policlinico, Università degli Studi di Milano.  
 
 
La premessa
Dall’entrata in commercio, i due peg-interferoni sono stati considerati equivalenti in termini di sicurezza, tollerabilità ed efficacia.
Il fatto che le due molecole sono diverse per struttura, funzione e caratteristiche farmaco-cinetiche e farmaco-dinamiche ci ha fatto ritenere possibile che potessero differire anche per potenza e tollerabilità. Cinque anni fa, pertanto, abbiamo iniziato lo studio MIST, per confrontare il trattamento con i due peg-interferoni in commercio e per stabilire, nel caso fossero emerse differenze, quale terapia fosse più conveniente per la cura dei pazienti con epatite cronica C.
> continua
 
L'analisi
L’analisi intention-to-treat, che ipotizza come fallimento terapeutico tutti i pazienti che per qualunque ragione non completano lo studio o sono persi all’analisi finale, ha dimostrato che i due regimi sono comparabili per sicurezza e tollerabilità, inclusa la necessità di somministrare fattori emopoietici di crescita per bilanciare la soppressione midollare farmaco-dipendente. Lo studio ha dimostrato, invece, la superiorità di peg-IFN alfa2a rispetto a peg-IFN alfa2b nell’eradicare l’infezione HCV: i pazienti trattati con peg-IFN alfa2a hanno avuto percentuali di risposta virologica sostenuta (SVR) del 66% rispetto al 54% dei pazienti trattati con peg-IFN alfa2b (p=0.02).
> continua
Il commento
Complessivamente, i dati del nostro studio sono coerenti con i risultati di altri studi di confronto come lo studio indipendente di Ascione e coll., presentato all’ultimo congresso dell’European Association for the Study of the Liver (EASL), che ha riportato percentuali di SVR maggiori nei pazienti trattati con peg-IFN alfa2a rispetto ai pazienti trattati con peg-IFN alfa2b (69% vs 54%; p=0.008)...
> continua
 
 
CONTATTA LA REDAZIONE: Vuoi scrivere alla redazione di ReAd Files per suggerimenti o proposte? Inviaci una e-mail: readfiles@effetti.it
 
 
 
 
     
  TUTELA DELLA PRIVACY - La informiamo che gli indirizzi di posta elettronica inseriti nel nostro archivio, provengono da elenchi e servizi di pubblico dominio, pubblicati anche via web o per autorizzazione dei possessori. Nel pieno rispetto del Codice in materia di protezione dei dati personali (D.lgs. 196/2003). Lei ha il diritto di conoscere, modificare, far cancellare e opporsi al trattamento dei suoi dati personali. Clicchi qui se non desidera più ricevere queste notizie