Figura 1 Studio CASTLE: efficacia virologica di ATV/r qd + TDF/FTC verso LPV/r bid
+ TDF/FTC a 96 settimane
 
La differenza a vantaggio dell’efficacia terapeutica di ATV/r risultava più accentuata nei pazienti che intraprendevano il trattamento con una viremia basale >100.000 copie/mL (HIV RNA<50 copie/mL nel 74% dei soggetti in ATV/r vs 66% dei soggetti in LPV/r) e nei pazienti con malattia più avanzata, come quelli con CD4+<50 cellule/mm3. Il recupero dei CD4+ dal basale risultava molto pronunciato in entrambi i bracci: in media +268 cell/mm3 nel braccio ATV/r e +290 cell/mm3 nel braccio LPV/r.
Nell’analisi generale ed in quelle dei sottogruppi più avanzati, la minore efficacia di LPV/r sull’endpoint virologico non era conferita dai fallimenti virologici, che risultavano infatti simili nei due bracci dello studio, quanto dalle interruzioni del trattamento, in particolare per eventi avversi, questi ultimi più frequenti nel braccio LPV/r.
Nei pazienti con fallimento virologico nei quali è stato possibile caratterizzare le farmacoresistenze, la resistenza fenotipica e genotipica maggiore ai PI si è verificata in solo un paziente per gruppo; molto rare e simili tra i gruppi le resistenze agli NRTI di accompagnamento. Tra gli eventi avversi clinici di grado >2, la diarrea e, in minor misura, la nausea, risultavano più frequenti con LPV/r, l’ittero era più frequente con ATV/r mentre gli eventi renali di qualsiasi grado erano pari al 4% in entrambi i gruppi (Figura 2).
 
Figura 2 Studio CASTLE: eventi avversi totali per braccio ed eventi avversi clinici di grado > 2
 
Il profilo lipidico era significativamente peggiore nei pazienti randomizzati a LPV/r per quanto riguarda la colesterolemia totale e non-HDL e la trigliceridemia (Figura 3).
 
Figura 3 Studio CASTLE. Differenze nelle modifiche dei lipidi ematici a 96 settimane,
per braccio di randomizzazione