I risultati sono riassunti nella tabella:
 
 
Adefovir
48 settimane
Adefovir-Tenofovir
Tenofovir
96 settimane
HBV DNA < 69 IU/ml
 
 
 
modificato
intent to treat
 
78 %
78 %
"on treatment"
 
85 %
89 %
Passati a tenofovir
 
13
15
Media ALT U/L
 
39
35
Scomparsa HBeAg
 
28
30
Sieroconversione HBeAg
 
24
26
HBsAg
clearance/sieroc.
 
11
10
HBV DNA rilevabile
67/90
 
 
 
Dopo 96 settimane non sono state isolate mutazioni associate con resistenza a TDF.
Quanto al profilo di tollerabilità, eventi avversi severi e di grado 3-4 sono più numerosi nel gruppo ADV-TDF, un trattamento è stato sospeso per elevazione creatinina nel gruppo TDF. E’ stato registrato un solo caso di ipofosforemia (< 2 mg / dl) nel gruppo ADV-TDF.
Il secondo studio di Marcellin e coll ha valutato l’efficacia di TDF 300 mg (250 pazienti) per 96 settimane versus ADV 10 mg (125 pazienti) per 48 settimane seguito da switch a TDF 300 mg/die per altre 48 settimane nell’ECA HBV HBeAg negativa (9). A 48 settimane i pazienti trattati con TDF presentano livelli di HBV DNA significativamente inferiori a quelli trattati con ADV. A 96 settimane il gruppo TDF ed il gruppo sottoposto a switch ADV-TDF presentano negatività di HBV DNA simili (91% vs 89%). L’efficacia del trattamento è uguale nei pazienti precedentemente trattati con LAM (93% vs 96%). Non sono state rilevate resistenze a TDF a 96 settimane. 4 casi di breakthrough virale sono stati correlati a mancata aderenza alla terapia. Nessun paziente nei due gruppi trattati presenta scomparsa di HBsAg a 96 settimane.
Il profilo di sicurezza è analogo nei due gruppi: un paziente con un evento avverso severo nel gruppo TDF, mentre anomalie bioumorali di grado 3-4 sono insorte nel 10% dei pazienti dei due gruppi, nessun paziente ha mostrato elevazione di creatinina ≥0,5 mg/dl.
Altri studi di confronto hanno riguardato clevudina (CLV), analogo L-nucleosidico attualmente in sperimentazione di fase III.
Nello studio retrospettivo di H. Sul e coll (10), 148 pazienti naive HBeAg positivi (mai trattati con nucleosidici) sono trattati metà con CLV 30 mg/die e metà con ETV 0,5 mg/die.
I risultati del trattamento dopo 48 settimane sono riassunti nella tabella:
 
 
Clevudina 30 mg
ETV 0,5 mg
Risposta virologica
56,3 %
56,9%
Risposta biochimica
87,5%
82,6%
Risposta combinata
56,3 %
50,5 %
Riduzione HBV DNA
(log10 copie/ml)
- 6,4
-6,0
HBeAg sieroconversione
4,2 %
4,4 %
Negativizzazione HBeAg
4,2 %
13,2 %
Breakthrough virologico
0 %
0,%
 
I risultati dello studio mostrano che i due analoghi nucleosidici, valutati retrospettivamente solo per 48 settimane mostrano efficacia virale e biochimica analoghe. ETV, pur presentando percentuali di sieroconversione sovrapponibili, determina una più elevata frequenza di scomparsa di HBeAg.
Lo studio di Lau GK e coll (11), randomizzato in doppio cieco, ha confrontato CLV 30 mg/die con LAM 100 mg/die. I pazienti affetti da ECA HBeAg positiva sono stati divisi in due gruppi di 48 unità e trattati per 48 settimane.
I risultati del trattamento sono riassunti nella tabella:
 
 
Clevudina 30 mg
Lamivudina 100 mg
HBV DNA non determinabile
72 %
46 %
Riduzione HBV DNA (log10 copie/ml)
- 4,7
- 3,2
HBeAg sieroconversione
17 %
8 %
 

A 48 settimane, CLV si è dimostrata più efficace di LAM sia in termini di soppressione dell’HBV DNA che di sieroconversione. Inoltre, i pazienti trattati con LAM che effettuano lo “switch“ a CLV presentano maggiore soppressione virale. Non si sono verificati episodi di breakthrough virale.