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Entecavir |
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Tra i 99 pazienti naive che hanno raggiunto i 6 anni di trattamento, è stata riscontrata resistenza genotipica cumulativa nell'1.2%, senza nuovi casi a partire dal terzo anno, con ottimi risultati in termini di efficacia (il 94% dei pazienti presentava HBV-DNA < 300 copie/ml). Dei 29 pazienti pretrattati con lamivudina, è stato osservato un costante incremento della insorgenza di resistenza genotipica all’ETV (dal primo al sesto anno è stata osservata resistenza nel 6%, 15%, 36%, 47%, 51% e 57%), quasi sempre accompagnata da breakthrough virologico. La resistenza genotipica all’ETV si manifesta quando si associano le mutazioni M204I/V ± L180M della lamivudino-resistenza alle mutazioni specifiche dell’entecavir, T184, S202 o M250. |
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I dati confermano l’elevata barriera genetica dell’ETV e il trascurabile rischio nel tempo di sviluppare resistenza nei pazienti naive e la frequente selezione di ceppi resistenti al farmaco nei pazienti resistenti alla lamivudina. |
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RESISTENZA CUMULATIVA
AD ENTECAVIR |
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PAZIENTI NAIVE %
(N° pazienti) |
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PAZIENTI RESISTENTI
A LAMIVUDINA (%)
(N° pazienti) |
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Sono stati presentati anche alcuni lavori sull’utilizzo di ETV, da solo o in combinazione, in pazienti multiresistenti o con risposta incompleta ad altri analoghi. |
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Lutgehetmann e coll (2) hanno utilizzando ETV 1 mg die associato a tenofovir come terapia di salvataggio in 20 pazienti multiresistenti o con parziale risposta al trattamento in atto, con malattia avanzata, ottenendo la negativizzazione dell’HBV-DNA in 9 alla valutazione dopo 10 mesi di trattamento. |
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Lai e coll (3) hanno, invece, valutato i pazienti dello studio randomizzato ETV-079 di confronto tra ETV vs adefovir che, in seguito a risposta parziale o relapse ad adefovir sono stati posti in trattamento con ETV 1 mg: di 18 pazienti in trattamento, 8/16 hanno ottenuto un HBV-DNA < 300 copie/ml al sesto mese e 8/9 al 12 mese, per cui il pretrattamento con adefovir non sembra indurre una riduzione della sensibilità all’ETV. |
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