Considerazioni conclusive
Tuttavia, i parametri surrogati utilizzati, e il fatto che tenofovir ed entecavir risultino associati a minimo rischio di resistenza e perdita di risposta a medio e lungo termine, permettono senz’altro di concludere per una superiorità di questi due farmaci rispetto a tutti gli altri trattamenti disponibili sia nel paziente HBeAg positivo che nel paziente HBeAg negativo, in accordo con le raccomandazioni contenute nelle linee guida nazionali ed internazionali più recenti.
 
I risultati di queste meta-analisi appaiono particolarmente interessanti per quanto concerne tenofovir. Questo antivirale di introduzione relativamente recente nel trattamento dell’infezione da HBV dopo una consolidata esperienza di impiego nel trattamento di HIV, è risultato fornire la massima efficacia antivirale in entrambe le meta-analisi.
Questo dato affiancato dal consolidato profilo di sicurezza di impiego nel paziente trattato a lungo termine, ed anche da considerazioni farmaco-economiche, pone oggi tenofovir in una posizione particolarmente favorevole come farmaco di prima scelta non solo nei pazienti già trattati in precedenza con antivirali anti-HBV ma anche e soprattutto nel paziente naive. Ciò è vero sia per quanto riguarda i soggetti HBeAg positivi, considerando l’ottima performance nel confronto per sieroconversione e perdita di HBsAg, sia il paziente HBeAg negativo, considerando il ranking ottenuto su soppressione di HBV-DNA e miglioramento istologico.