I risultati
Nella maggior parte dei casi l’interruzione della terapia era motivata da una perdita del paziente al follow-up (tabella 2).
 
Tabella 2.
 
All’analisi intention to treat, dopo 96 settimane, il 66,3% dei pazienti in LPV/RAL e il 68,6% dei pazienti in LPV/TDF/FTC (differenza -2,2%, 95% CI: -15,1%, 10,8%) avevano raggiunto e mantenuto <40 copie HIV-RNA/ml (figura 1).
 
Figura 1. Pazienti con viremia non rilevabile (<40 copie HIV-RNA/ml) dopo 96 settimane di terapia (analisi ITT)
 
La non-inferiorità della dual therapy basata su LPV/RAL è definita ancora più chiaramente dall’analisi ODA (observed data analysis, analisi selettiva dei pazienti che hanno effettivamente assunto la terapia): l’end point è stato raggiunto nell’88.9% dei pazienti rispetto all’85.2% nel braccio LPV/TDF/FTC (differenza: 3.7%; 95% CI: -7.5%, 14,3%) (figura 2).
 
Figura 2. Pazienti con viremia non rilevabile (<40 copie HIV-RNA/ml) dopo 96 settimane di terapia (analisi OD)
 
Entrambi i trattamenti determinano, in tale periodo di osservazione, un incremento di linfociti CD4 di quasi 300 cellule (281 CD4/mmc nel braccio LPV/RAL e 296 CD4/mmc nel braccio LPV/TDF/FTC) (figura 3).
 
Figura 3. Andamento dei linfociti CD4 nel corso di 96 settimane di terapia