Viral latency and reservoirs
Valentina Svicher, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Scienze Biomediche, Università degli Studi di Roma Tor Vergata
 
Wolschendorf F, #371
 
Sono state, inoltre, caratterizzate, sempre nella regione LTR, altre sequenze nucleotidiche fondamentali per promuovere l’espressione dei geni di HIV mediante il legame a specifici fattori trascrizionali (Dahabieh M, #365).
Infine, un altro studio ha mostrato come l’eliminazione dei reservoir latentemente infettatati da HIV richiede una imponente risposta citotossica. La stimolazione esogena dei linfociti CTL potrebbe essere pertanto fondamentale per strategie terapeutiche volte all’eradicazione di HIV (Shan L, #153). Il trattamento antiretrovirale precoce riduce, inoltre, il pool di linfociti con infezione latente da HIV a livelli paragonabili a quelli osservati negli elite controllers e ciò supporta l’uso della terapia antiretrovirale già durante la fase acuta dell’infezione (Buzon M, #151).
Approcci terapeutici contro la latenza di HIV: studi pre-clinici - La somministrazione in vitro di Tat o di inibitori dell’enzima istone-deacetilasi (singolarmente o in combinazione) promuove l’espressione dei geni virali e la produzione di virus, favorendo quindi la fuoriuscita di HIV dallo stato di latenza (Rasmussen T, #370; Park SY, #367; Donahue D, #379).
 
Donahue D, #379
 
Approcci terapeutici contro la latenza di HIV: studi clinici - La somministrazione di vorinostat (inibitore dell’enzima istone-deacetilasi), in pazienti con viremia soppressa, determina un aumento dei marcatori indicatori di acetilazione intracellulare e dei livelli di espressione dell’HIV-RNA nelle cellule in cui HIV instaura un’infezione latente. Questi composti potrebbero, quindi, rappresentare una nuova classe di farmaci per promuovere l’eradicazione di HIV nelle cellule resting (Archin N, #157LB).
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