Il miglioramento istologico durante trattamento antivirale
 
Un miglioramento istologico è stato riscontrato nel 49-74% dei pazienti dopo un anno di trattamento con analoghi (7-14). Tuttavia, questi studi hanno anche dimostrato che un anno di trattamento antivirale non è in grado di modificare significativamente i punteggi di fibrosi epatica. Studi recenti, su pazienti trattati con analoghi per lunghi periodi, indicano però che la persistente soppressione virologica è in grado di arrestare la progressione della fibrosi e, in un gruppo di pazienti, anche di ottenerne la regressione. Dati su pazienti sottoposti a biopsie epatiche ripetute dopo 3-7 anni dall’inizio del trattamento con lamivudina, adefovir o entecavir hanno dimostrato che una percentuale di pazienti con cirrosi iniziale presentava una regressione della fibrosi nelle biopsie di follow-up (15-17). La regressione della cirrosi è stata riportata in 8 pazienti su 11 dopo 3 anni di trattamento con lamivudina, in 3 di 4 pazienti trattati per 5 anni con adefovir e in 4 di 4 pazienti trattati con entecavir per 6 anni (15-17). Tuttavia, questi studi hanno incluso un piccolo numero di pazienti e i risultati sono fortemente limitati da alcune debolezze metodologiche. Nello studio di Chang e coll. solo di 57 (20%) dei 293 pazienti originariamente trattati con entecavir negli studi di fase III si disponeva dei preparati istologici per la valutazione della regressione della fibrosi nel tempo e, soprattutto, erano solo 4 i soggetti identificati come cirrotici al basale in accordo allo score di Ishak (17).

Un’evidenza più robusta circa la regressione della fibrosi in pazienti con cirrosi deriva dallo studio sull’impiego di tenofovir nei pazienti con epatite cronica B, in cui l’analisi è stata condotta su di un elevato numero di pazienti con cirrosi al basale e successiva biopsia epatica dopo 5 anni di mantenuta soppressione virologica (18). Il riscontro che 71 (74%) pazienti hanno ottenuto la regressione istologica della cirrosi dopo 5 anni di trattamento con tenofovir - ovvero avevano uno score di Ishak per la fibrosi < 5 - supporta l’evidenza che la mantenuta soppressione virologica con un farmaco efficace e ben tollerato come tenofovir possa tradursi in un significativo rimodellamento della matrice cellulare e dei setti fibrosi epatici (Figura 2). Questo studio, per la prima volta, ha in maniera convincente spostato il focus dalla sola soppressione virologica alla regressione della fibrosi quale end-point di cura nei pazienti con cirrosi da virus B.
 
© Effetti srl