PrEP e nuove tendenze epidemiologiche
Antonio Di Biagio, Clinica Malattie Infettive, IRCCS AOU San Martino - IST di Genova
 

E’ stato ripresentato lo studio Partners PrEP (abs #43), con un follow-up prolungato e randomizzazione dei pazienti del braccio placebo rispetto al disegno originario. Sono stati randomizzati 52 pazienti in TDF oppure in TDF/FTC e non si sono riscontrate differenze statisticamente significative (incidenza 0.7 per 100 pazienti/anno con TDF vs 0.5 per 100 pazienti/anno con TDF/FTC) (HR 0.67 per TDF/FTC rispetto a TDF IC95% 0.39-1.17, p=0.16).

Sono stati presentati due nuovi farmaci per la PrEP: GSK1265744/dolutegravir (studi su cavie) e TMC278/rilpivirina (fase II). Entrambi formulati come nano-sospensione, garantiscono una lunga durata d’azione (abs #39). Per questi farmaci il vantaggio della lunga durata d'azione rappresenta un’opportunità per superare gli ostacoli di una scarsa aderenza. L'accettabilità di due iniezioni nei muscoli glutei, ogni 1-3 mesi, rappresenta l’altra faccia della medaglia.

Dapivirina (TMC-120) è un NNRTI, prodotto come anello intravaginale a lento rilascio, in fase III di sperimentazione. L’anello, a differenza della terapia sistemica, offre l’opportunità di prevenire l'infezione da HIV riducendo al minimo l'esposizione sistemica del farmaco. Inoltre riduce il fattore legato alla ridotta aderenza, considerata la durata mensile (abs #41; abs #42LB).

In tema di epidemiologia, da evidenziare il lavoro di Pantazis et al. (abs #36) in cui è stato valutato a livello europeo il trend temporale del set point di CD4+ e HIV-RNA, dal 1980 al 2012, nei nuovi pazienti con infezione da HIV. La suggestione che emerge è che l’HIV si stia evolvendo verso una maggiore virulenza e trasmissibilità.

Nel lavoro di Truong et al. (abs #37) viene descritto il cluster di trasmissione delle nuove infezioni nell’area di San Francisco (USA). Dal 2005 al 2011 sono state riportate 1300 nuove infezioni, 86% in uomini (per la maggioranza con fattore di rischio per trasmissione omosessuale). Di queste il 27% fanno parte di un cluster di 2-3 infezioni, il 18% sono invece collegate in un cluster superiore ad almeno quattro infezioni. Quindi la metà delle nuove infezioni sono riconducibili ad un cluster epidemico, suggerendo un collegamento ed una ritrasmissione di infezione acuta.

Infine il Partner Study, studio osservazionale europeo svolto in 75 centri. Lo scopo dello studio era valutare il rischio di trasmissione di HIV in coppie discordanti (etero ed omosessuali) che non utilizzano il preservativo durante i rapporti sessuali. Tra i criteri di inclusione, inoltre, vi era una viremia sotto le 200 copie/ml (nei 12 mesi precedenti) ed il non utilizzo di PEP o PrEP. Oltre 1100 coppie sono state reclutate, di queste oltre 760 erano le coppie valutabili con 894 casi/anno in follow-up. L’interim analisi dello studio ha mostrato un tasso di trasmissione uguale a zero nei pazienti con HIV-RNA <200 copie/ml. Rimane un rischio non quantificabile nei rapporti ricettivi anali. Il trial proseguirà con lo studio di coppie omosessuali (abs #153LB).

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