Terapie anti-HCV e genotipi
 
Tuttavia, le linee guida rivalutano il ruolo dell’interferone come coadiuvante l’azione di altre molecole o in mancanza di altre opzioni disponibili, e ribadiscono il razionale d’uso di ribavirina (RBV) in aggiunta ai regimi IFN-free per la prevenzione della recidiva nei pazienti con cirrosi e trapianto epatico. In caso di controindicazioni all’uso di RBV, il trattamento con regimi IFN-free deve essere prolungato per 24 settimane.

In base al genotipo, i regimi con DAA sono indicati come segue (tabelle 3 e 4):
- regimi IFN-free

  • sofosbuvir + RBV – HCV GT 2 e 3
  • sofosbuvir + ledispavir +/RBV – HCV GT 1, 4, 5, 6
  • pariteprevir/r-ombitasvir + dasabuvir +/RBV - HCV GT 1
  • pariteprevir/r-ombitasvir +/RBV – HCV GT 4
  • sofosbuvir + simeprevir +/RBV – HCV GT 1 e 4
  • sofosbuvir + daclatasvir +/RBV – tutti i genotipi
- regimi con IFN
  • peg-IFN/RBV + sofosbuvir – tutti i genotipi
  • peg-IFN/RBV + simeprevir – HCV GT 1 e 4
 
Tabella 3
 
Tabella 4
 

Pochi regimi sono indicati per i pazienti con cirrosi scompensata: sofosbuvir + RBV (HCV GT 2 e 3) oppure sofosbuvir + ledipasvir (HCV GT 1, 4, 5 e 6) o sofosbuvir + daclatasvir (tutti i genotipi).

Le opzioni di ritrattamento dipendono in gran parte dal regime utilizzato in prima linea e dalla presenza di varianti virali farmaco-resistenti (tabella 5). Un approccio più aggressivo in prima linea può essere una strategia ragionevole per evitare la necessità di ritrattamento, in attesa che studi prospettici consentano di definire il reale impatto del fenomeno della farmacoresistenza sul trattamento anti-HCV.

 
Tabella 5

 

 

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