Lo studio C-SURFER nei pazienti con
danno renale avanzato
 
Complessivamente il numero di pazienti arruolati è stato rilevante: 224 con infezione da genotipo 1 (52% genotipo 1a), 76% in dialisi, 20% ritrattati, 6% con cirrosi. Di questi, 111 hanno iniziato il trattamento e 113 hanno assunto placebo per poi accedere al trattamento in una seconda fase dello studio. La risposta virologica è stata del 94% nei trattati (intention to treat) e <1% nei controlli che hanno assunto placebo. Nonostante la fragilità instrinseca della popolazione in studio, nessuno dei pazienti in trattamento attivo ha abbandonato lo studio per eventi avversi, rispetto a 5 controlli in placebo, e questo dato sottolinea l’eccellente profilo di tollerabilità (tabella 2). Dunque, i risultati dello studio C-SURFER hanno mostrato un’elevata efficacia e sicurezza in soggetti con malattia renale terminale e infezione da genotipo 1, compreso un sottogruppo di pazienti con cirrosi. A San Francisco, sono stati riportati i risultati di una proiezione, basata sui risultati del C-SURFER, sull’impatto clinico di GRZ/EBR sull’incidenza di morbidità e mortalità nei pazienti con insufficienza renale (11). Lo scenario che ne è risultato, rispetto a nessun trattamento o alla terapia standard con Peg-IFN e RBV, è stato di una riduzione significativa delle complicanze dovute alla malattia di fegato e di un incremento significativo dell’attesa di vita (figura 1).
Le evidenze fanno emergere un quadro estremamente positivo per la combinazione dei due farmaci, grazoprevir/elbasvir. I risultati emersi da tale corposo piano di studi, in termini di efficacia e sicurezza, sono ottimi, in tutte le tipologie di pazienti, compresi quelli definiti “difficili da trattare” e senza la necessità di ribavirina nella maggior parte dei casi.
 
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