Valutazione dell'impatto della terapia personalizzata sul budget del Servizio Sanitario Nazionale

Il modello ha permesso di simulare le diverse progressioni di malattia con adeguata approssimazione stimando la transizione dei malati attraverso i diversi stadi di malattia. La simulazione è stata fatta iniziare per tutti i pazienti allo stadio di epatite cronica e per ciascuna strategia terapeutica sono state calcolate le probabilità di eventi clinici previsti dalla struttura del modello (basato a sua volta sui dati di storia naturale ed evoluzione dell'epatopatia presenti in letteratura): epatite cronica B; epatite cronica B con risposta virologica alla terapia; negativizzazione di HBsAg sierico; epatite cronica B con cirrosi compensata (CC); CC con risposta virologica alla terapia; cirrosi clinica scompensata; carcinoma epatocellulare (HCC); trapianto di fegato e decesso.

La stima dell'attuale allocazione dei trattamenti alla diverse tipologie di trattamento nella pratica clinica in Italia, in accordo con le linee guida Europee e Italiane [1, 3], è stata ottenuta dai dati di una ricerca di mercato del 2013 [10]:
Peg-IFN 1a linea / Tenofovir 2a linea = 33.3%;
Entecavir 1a linea / Tenofovir 2a linea = 33.3%;
Tenofovir 1a linea / Entecavir 2a linea = 26.0%;
Telbivudina 1a linea / Tenofovir 2a linea = 2.7%
Adefovir 1a linea / Tenofovir 2a linea = 1.3%;
Lamivudina 1a linea / Tenofovir 2a linea = 2.7%.

L'utilizzo di TDF è stato considerato come opzione di seconda linea in tutti i casi di fallimento da parte degli altri farmaci (Peg-IFN, ETV, Telbivudina, Adefovir e Lamivudina) sia in considerazione dei risultati della prima valutazione farmaco-economica (che dimostrava a fronte di esiti clinici confrontabili un significativo risparmio economico in caso di TDF), che in base alle raccomandazioni delle Società Scientifiche Europea ed Italiana. La valutazione del budget impact è stata fatta tenendo valido sin dal 1° anno un nuovo scenario di approccio terapeutico nel quale:

nel 90% dei pazienti trattati con Peg-IFN verrà applicata la stopping rule alla 12a settimana di cura;
il 25% dei pazienti che sarebbero usualmente trattati con NA, riceveranno invece Peg-IFN + stopping rule alla 12a settimana di cura;
la popolazione target è costituita da pazienti di origine Italiana, naïve con epatite cronica HBeAgnegativa da infezione sostenuta da genotipo D;
tutte le stime sono state condotte utilizzando le proiezioni demografiche della popolazione generale Italiana [11], e dati epidemiologici pubblicati [10, 12-13] (Figura 3).
Figura 3

Il modello ha simulato l’efficacia dei trattamenti in termini di risposta virologica, negativizzazione del HBsAg sierico, recidiva di epatite e sviluppo di resistenza antivirale sulla base dei dati degli studi clinici randomizzati e osservazionali [1,3, 14-20]; analogamente le probabilità di progressione di malattia sono state estrapolate dai dati di letteratura [9, 21-24]. Per condurre l'analisi sono stati applicati i costi relativi dei farmaci, del monitoraggio dei pazienti e alla gestione degli stadi di malattia clinica facendo riferimento alle tariffe pubblicate in letteratura [11, 26-27].

Figura 4

Nella Figura 4 è riportata la stima dell’impatto sul budget del SSN dell'approccio terapeutico proposto: l'impatto è stato valutato sin dal momento dell’inizio della terapia con Peg-IFN. Ciò ha comportato un aumento dei costi nel primo anno di cura a causa dell'utilizzo del Peg-IFN, mentre i costi si sono significativamente ridotti negli anni successivi, in quanto una quota di pazienti non ha più necessitato di cura perché guarito con il primo ciclo di trattamento e la restante parte di pazienti non responsivi al Peg-IFN ha ricevuto un trattamento efficace e meno costoso con TDF. In termini di impatto totale sul budget, l’adozione della strategia con Peg-IFN + stopping rule alla 12a settimana seguita da TDF a tempo indeterminato è risultata determinare un risparmio a 5 anni di circa 19.3 milioni di Euro (risparmio del 5%) e il beneficio di questa strategia terapeutica diventa evidente fin dal secondo anno di cura.

Tabella 1

Nella Tabella 1 vengono riportati i costi totali, stimati per l’intera popolazione Italiana di pazienti con epatite cronica B HBeAg-negativa, dovuti alla combinazione delle diverse opzioni di trattamento in uso nel 2013 (Current Mix) e l'ipotetica terapia sequenziale (Peg-IFN + stopping rule alla 12a settimana e passaggio al TDF in caso di non risposta, Future Mix) con ampliamento dell'uso di Peg-IFN in prima linea anche in un 25% dei pazienti, che attualmente inizierebbero con NA. Come si può osservare dal 2014 (2° anno di applicazione della nuova strategia nella simulazione) le differenze fra Future Mix e Current Mix portano ad un significativo risparmio.

Figura 5

Dal momento che nella simulazione, la percentuale di sostituzione di NA con Peg-IFN combinato alla stopping rule rappresenta un parametro chiave, abbiamo esplorato come variazioni della percentuale di cambiamento di approccio terapeutico (inizio con Peg-IFN invece che con NA) possano influenzare il risultato di impatto sul budget del SSN. A tal scopo sono stati esplorati otto diversi scenari con una percentuale di variazione dell'approccio terapeutico progressivamente crescente dal 10% all’80%. Il risparmio associato all’introduzione della strategia con Peg-IFN combinato alla stopping rule cresce proporzionalmente alla percentuale di cambiamento dell'approccio terapeutico (Figura 5). È possibile osservare che, anche a percentuali di sostituzione molto basse (10%), vi è un risparmio pari a circa € 9.4 milioni dopo 5 anni di trattamento. Infine, a fronte di una sostituzione dei NA pari all’80%, l’impatto sul budget del SSN risulta in un risparmio di circa € 55.7 milioni su 5 anni.

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