Lo studio è di particolare interesse soprattutto alla luce dei cambiamenti epidemiologici rilevanti nell'era post-COVID-19 e perché, nonostante la crescente preoccupazione, le infezioni fungine ricevono pochissima attenzione e risorse, con conseguente scarsità di dati di qualità sulla loro distribuzione e sui modelli di resistenza agli antimicotici.
Sono stati esaminati i dati - acquisiti da database amministrativi che coprono circa 10 milioni di abitanti - di oltre 186.310 pazienti che alla dimissione dall'UTI disponevano di almeno una diagnosi di IFI, al loro primo ricovero correlato all'IFI e con almeno 12 mesi di dati disponibili prima del ricovero, includendo 746 adulti pari a un'incidenza di 4,0 per 1000 pazienti ricoverati in UTI.
L'analisi retrospettiva ha confermato che, in linea con i dati internazionali, l'IFI più frequente è stata la candidosi seguita dall'aspergillosi. La valutazione del profilo di comorbilità ha rivelato la presenza di ipertensione, uso di corticosteroidi/antibatterici, cancro, diabete e malattie cardiovascolari. L'emergenza clinica legata alle IFI è stata confermata dalla lunga durata del ricovero in UTI (mediana 11 giorni) e dall'elevata mortalità (36,15%), soprattutto nei pazienti con aspergillosi, compresa l'aspergillosi polmonare associata a COVID-19.
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/myc.13779
Lo studio è di particolare interesse soprattutto alla luce dei cambiamenti epidemiologici rilevanti nell'era post-COVID-19 e perché, nonostante la crescente preoccupazione, le infezioni fungine ricevono pochissima attenzione e risorse, con conseguente scarsità di dati di qualità sulla loro distribuzione e sui modelli di resistenza agli antimicotici.
Sono stati esaminati i dati - acquisiti da database amministrativi che coprono circa 10 milioni di abitanti - di oltre 186.310 pazienti che alla dimissione dall'UTI disponevano di almeno una diagnosi di IFI, al loro primo ricovero correlato all'IFI e con almeno 12 mesi di dati disponibili prima del ricovero, includendo 746 adulti pari a un'incidenza di 4,0 per 1000 pazienti ricoverati in UTI.
L'analisi retrospettiva ha confermato che, in linea con i dati internazionali, l'IFI più frequente è stata la candidosi seguita dall'aspergillosi. La valutazione del profilo di comorbilità ha rivelato la presenza di ipertensione, uso di corticosteroidi/antibatterici, cancro, diabete e malattie cardiovascolari. L'emergenza clinica legata alle IFI è stata confermata dalla lunga durata del ricovero in UTI (mediana 11 giorni) e dall'elevata mortalità (36,15%), soprattutto nei pazienti con aspergillosi, compresa l'aspergillosi polmonare associata a COVID-19.
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Lo studio è di particolare interesse soprattutto alla luce dei cambiamenti epidemiologici rilevanti nell'era post-COVID-19 e perché, nonostante la crescente preoccupazione, le infezioni fungine ricevono pochissima attenzione e risorse, con conseguente scarsità di dati di qualità sulla loro distribuzione e sui modelli di resistenza agli antimicotici.
Sono stati esaminati i dati - acquisiti da database amministrativi che coprono circa 10 milioni di abitanti - di oltre 186.310 pazienti che alla dimissione dall'UTI disponevano di almeno una diagnosi di IFI, al loro primo ricovero correlato all'IFI e con almeno 12 mesi di dati disponibili prima del ricovero, includendo 746 adulti pari a un'incidenza di 4,0 per 1000 pazienti ricoverati in UTI.
L'analisi retrospettiva ha confermato che, in linea con i dati internazionali, l'IFI più frequente è stata la candidosi seguita dall'aspergillosi. La valutazione del profilo di comorbilità ha rivelato la presenza di ipertensione, uso di corticosteroidi/antibatterici, cancro, diabete e malattie cardiovascolari. L'emergenza clinica legata alle IFI è stata confermata dalla lunga durata del ricovero in UTI (mediana 11 giorni) e dall'elevata mortalità (36,15%), soprattutto nei pazienti con aspergillosi, compresa l'aspergillosi polmonare associata a COVID-19.
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Lo studio è di particolare interesse soprattutto alla luce dei cambiamenti epidemiologici rilevanti nell'era post-COVID-19 e perché, nonostante la crescente preoccupazione, le infezioni fungine ricevono pochissima attenzione e risorse, con conseguente scarsità di dati di qualità sulla loro distribuzione e sui modelli di resistenza agli antimicotici.
Sono stati esaminati i dati - acquisiti da database amministrativi che coprono circa 10 milioni di abitanti - di oltre 186.310 pazienti che alla dimissione dall'UTI disponevano di almeno una diagnosi di IFI, al loro primo ricovero correlato all'IFI e con almeno 12 mesi di dati disponibili prima del ricovero, includendo 746 adulti pari a un'incidenza di 4,0 per 1000 pazienti ricoverati in UTI.
L'analisi retrospettiva ha confermato che, in linea con i dati internazionali, l'IFI più frequente è stata la candidosi seguita dall'aspergillosi. La valutazione del profilo di comorbilità ha rivelato la presenza di ipertensione, uso di corticosteroidi/antibatterici, cancro, diabete e malattie cardiovascolari. L'emergenza clinica legata alle IFI è stata confermata dalla lunga durata del ricovero in UTI (mediana 11 giorni) e dall'elevata mortalità (36,15%), soprattutto nei pazienti con aspergillosi, compresa l'aspergillosi polmonare associata a COVID-19.
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Lo studio è di particolare interesse soprattutto alla luce dei cambiamenti epidemiologici rilevanti nell'era post-COVID-19 e perché, nonostante la crescente preoccupazione, le infezioni fungine ricevono pochissima attenzione e risorse, con conseguente scarsità di dati di qualità sulla loro distribuzione e sui modelli di resistenza agli antimicotici.
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Sono stati esaminati i dati - acquisiti da database amministrativi che coprono circa 10 milioni di abitanti - di oltre 186.310 pazienti che alla dimissione dall'UTI disponevano di almeno una diagnosi di IFI, al loro primo ricovero correlato all'IFI e con almeno 12 mesi di dati disponibili prima del ricovero, includendo 746 adulti pari a un'incidenza di 4,0 per 1000 pazienti ricoverati in UTI.
L'analisi retrospettiva ha confermato che, in linea con i dati internazionali, l'IFI più frequente è stata la candidosi seguita dall'aspergillosi. La valutazione del profilo di comorbilità ha rivelato la presenza di ipertensione, uso di corticosteroidi/antibatterici, cancro, diabete e malattie cardiovascolari. L'emergenza clinica legata alle IFI è stata confermata dalla lunga durata del ricovero in UTI (mediana 11 giorni) e dall'elevata mortalità (36,15%), soprattutto nei pazienti con aspergillosi, compresa l'aspergillosi polmonare associata a COVID-19.
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/myc.13779
Lo studio è di particolare interesse soprattutto alla luce dei cambiamenti epidemiologici rilevanti nell'era post-COVID-19 e perché, nonostante la crescente preoccupazione, le infezioni fungine ricevono pochissima attenzione e risorse, con conseguente scarsità di dati di qualità sulla loro distribuzione e sui modelli di resistenza agli antimicotici.
Sono stati esaminati i dati - acquisiti da database amministrativi che coprono circa 10 milioni di abitanti - di oltre 186.310 pazienti che alla dimissione dall'UTI disponevano di almeno una diagnosi di IFI, al loro primo ricovero correlato all'IFI e con almeno 12 mesi di dati disponibili prima del ricovero, includendo 746 adulti pari a un'incidenza di 4,0 per 1000 pazienti ricoverati in UTI.
L'analisi retrospettiva ha confermato che, in linea con i dati internazionali, l'IFI più frequente è stata la candidosi seguita dall'aspergillosi. La valutazione del profilo di comorbilità ha rivelato la presenza di ipertensione, uso di corticosteroidi/antibatterici, cancro, diabete e malattie cardiovascolari. L'emergenza clinica legata alle IFI è stata confermata dalla lunga durata del ricovero in UTI (mediana 11 giorni) e dall'elevata mortalità (36,15%), soprattutto nei pazienti con aspergillosi, compresa l'aspergillosi polmonare associata a COVID-19.
https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/myc.13779
Lo studio è di particolare interesse soprattutto alla luce dei cambiamenti epidemiologici rilevanti nell'era post-COVID-19 e perché, nonostante la crescente preoccupazione, le infezioni fungine ricevono pochissima attenzione e risorse, con conseguente scarsità di dati di qualità sulla loro distribuzione e sui modelli di resistenza agli antimicotici.
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Lo studio è di particolare interesse soprattutto alla luce dei cambiamenti epidemiologici rilevanti nell'era post-COVID-19 e perché, nonostante la crescente preoccupazione, le infezioni fungine ricevono pochissima attenzione e risorse, con conseguente scarsità di dati di qualità sulla loro distribuzione e sui modelli di resistenza agli antimicotici.
Sono stati esaminati i dati - acquisiti da database amministrativi che coprono circa 10 milioni di abitanti - di oltre 186.310 pazienti che alla dimissione dall'UTI disponevano di almeno una diagnosi di IFI, al loro primo ricovero correlato all'IFI e con almeno 12 mesi di dati disponibili prima del ricovero, includendo 746 adulti pari a un'incidenza di 4,0 per 1000 pazienti ricoverati in UTI.
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Lo studio è di particolare interesse soprattutto alla luce dei cambiamenti epidemiologici rilevanti nell'era post-COVID-19 e perché, nonostante la crescente preoccupazione, le infezioni fungine ricevono pochissima attenzione e risorse, con conseguente scarsità di dati di qualità sulla loro distribuzione e sui modelli di resistenza agli antimicotici.
Sono stati esaminati i dati - acquisiti da database amministrativi che coprono circa 10 milioni di abitanti - di oltre 186.310 pazienti che alla dimissione dall'UTI disponevano di almeno una diagnosi di IFI, al loro primo ricovero correlato all'IFI e con almeno 12 mesi di dati disponibili prima del ricovero, includendo 746 adulti pari a un'incidenza di 4,0 per 1000 pazienti ricoverati in UTI.
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Lo studio è di particolare interesse soprattutto alla luce dei cambiamenti epidemiologici rilevanti nell'era post-COVID-19 e perché, nonostante la crescente preoccupazione, le infezioni fungine ricevono pochissima attenzione e risorse, con conseguente scarsità di dati di qualità sulla loro distribuzione e sui modelli di resistenza agli antimicotici.
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CHARTER-IFI: studio italiano sull'impatto delle infezioni fungine invasive in UTI
Lo studio è di particolare interesse soprattutto alla luce dei cambiamenti epidemiologici rilevanti nell'era post-COVID-19 e perché, nonostante la crescente...