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N.2 2025
Vax Corner
Il ritorno del morbillo a livello globale nel 2024: sorveglianza e vaccinazione

Giovanni Rezza
Università Vita-Salute San Raffaele, Milano

La recrudescenza del morbillo in diverse aree geografiche, tra cui l’Italia, sottolinea la necessità di mantenere elevate le coperture vaccinali non solo nell’infanzia ma anche negli adulti suscettibili

 

Il morbillo può essere potenzialmente pericoloso, specie per i più piccoli, ma le sue complicanze possono essere molto gravi anche per gli adulti. Tra le complicanze del morbillo si ricordano la polmonite (1-6% dei casi) e l’encefalite (1 caso su mille); altre complicanze includono otite media, laringotracheobronchite, diarrea, disidratazione, cheratite, trombocitopenia, e convulsioni febbrili. In rari casi può comparire la PanEnceefalite Sclerosante Subacuta, una grave patologia progressiva del sistema nervoso centrale.

Il vaccino rimane lo strumento principale a disposizione per contrastare questa malattia (Figura 1).

fig1

 

La sorveglianza del morbillo in Italia

Il 2024 è stato, in una certa misura, l’anno del ritorno del morbillo a livello globale. In particolare, a fronte di un programma che ne prevedeva l’eliminazione, l’Europa ha vissuto una recrudescenza che ha coinvolto anche il nostro Paese.

Dal primo gennaio al 31 dicembre 2024, in Italia, sono stati notificati in totale 1045 casi di morbillo (18 casi per milione di abitanti). Il 90.5% dei casi segnalati nel periodo è stato confermato in laboratorio, mentre i rimanenti casi sono classificati come possibili o probabili. Durante l’anno, casi di morbillo sono stati segnalati da 18 Regioni/PPAA, di cui 8 (Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Sicilia, Campania, Toscana, Abruzzo, Liguria) hanno segnalato complessivamente l’85% dei casi. L’incidenza più elevata (67.0/milione abitanti) è stata osservata nella Provincia Autonoma di Bolzano, seguita dalla Sicilia (37.3/milione), dall’Abruzzo (37.0/milione), dal Lazio (35.0/milione), dall’Emilia-Romagna (31.6/milione), e dalla Liguria (29.2/milione).

L’età mediana dei casi segnalati era pari a 30 anni; in oltre la metà dei casi (52%) si trattava di adolescenti o giovani adulti (età 15-39 anni), mentre un ulteriore 24% aveva più di 40 anni di età. Tuttavia, l’incidenza più elevata è stata osservata nei bambini sotto ai 5 anni d’età, con 50 casi segnalati in bambini con meno di un anno di età, troppo piccoli quindi per essere vaccinati.

Per quanto riguarda lo stato vaccinale (noto per il 94% dei casi segnalati), il 90% risultava non vaccinato al momento del contagio, il 6% era vaccinato con una sola dose, e poco più del 3% con due dosi.

Circa un terzo dei casi (35%) ha riportato almeno una complicanza. Le complicanze più frequentemente riportate sono state epatite/aumento delle transaminasi e polmonite. È stato segnalato anche un caso di encefalite in un giovane adulto non vaccinato. Per il 49.5% dei casi è stato riportato un ricovero ospedaliero e per un ulteriore 19% una visita in Pronto Soccorso.

L’informazione relativa al contesto in cui è avvenuta la trasmissione era nota per il 42.0% dei casi segnalati, evidenziando il ruolo principale giocato dall’ambito familiare nel 40.5% dei casi, seguito dalla trasmissione in ambito sanitario (nosocomiale o ambulatorio medico) nel 22% dei casi, a seguito di viaggi internazionali nel 17%, in ambito lavorativo non medico nel 10%, in ambito scolastico nel 6% dei casi. A questo proposito, sono stati segnalati 78 casi di morbillo in operatori sanitari, di cui 58 non vaccinati e 15 vaccinati (9 casi con due dosi). L'epidemia di morbillo prosegue anche nell'anno in corso, e dal 1° gennaio al 30 aprile 2025, in Italia, sono stati notificati 267 casi di morbillo (13.7 casi per milione di abitanti).

Il 52.1% dei casi di morbillo confermati in laboratorio sono stati genotipizzati (545/1045), mostrando la seguente distribuzione: 523 casi con genotipo D8, 22 casi con B3.

Sebbene le coperture vaccinali siano elevate nell’infanzia, sfiorando il 95% (94.4% a 24 mesi nel 2022), rimane una fascia di popolazione suscettibile che include, oltre ai bambini al di sotto di un anno d’età (che non possono ancora essere vaccinati), gli adulti che non hanno avuto il morbillo da bambini e all’epoca non erano stati vaccinati. Fra questi colpisce il numero relativamente elevato di operatori sanitari che, fra l’altro, potrebbero porre a rischio di infezione e malattia le persone immunodepresse ricoverate nelle strutture sanitarie.

 

Il trend

L’aumento dei casi registrato in Italia nel 2024 è rilevante, e l’incidenza ha continuato a mantenersi elevata anche nei primi 4 mesi del 2025, con 269 nuovi casi segnalati (incidenza pari a 14 casi per milione di abitanti), riflettendo quello registrato in tutta Europa e segnalato più volte dall’Ecdc (European Centre for Disease Control, Stoccolma).

Di fatto, a partire dal gennaio 2023 si è osservato un periodo di bassa incidenza fino ad agosto 2023 e un successivo aumento graduale del numero di casi, fino a raggiungere un picco nel mese di aprile 2024. Il numero di segnalazioni è progressivamente diminuito nei mesi successivi fino a ottobre 2024, per poi risalire tra novembre 2024 e gennaio 2025.

 

La situazione in Europa

Nel 2024, 30 stati membri EU/EEA hanno segnalato 35.212 casi di morbillo a fronte dei 3973 casi del 2023), il 46% in bambini al di sotto dei 5 anni di età (di cui il 13% sotto l’anno), e il 26% al di sopra dei 14 anni. Il tasso di notifica più elevato si è osservato al di sotto di un anno (1175 casi per milione) e fra 1-4 anni (689 per milione). Nell’87% dei casi si trattava di persone non vaccinate. L’Italia è il secondo Paese dopo la Romania per numero assoluto di casi, ma se si tiene conto del denominatore (numerosità della popolazione) non figura fra i paesi più colpiti: l’incidenza più elevata si osserva infatti in Romania (1611 casi per milione), seguita da Austria (59), Belgio (45), e Irlanda (40). In totale sono stati riportati 23 decessi attribuibili al morbillo (Case Fatality Rate-tasso di letalità: <0.1) di cui 22 in Romania e uno in Irlanda.

I dati europei sottolineano il fallimento dell’obiettivo di eliminare il morbillo dalla nostra Regione, ed evidenziano come – soprattutto nei paesi dell’est Europa, ma non solo – si stia osservando una recrudescenza del fenomeno. Allo stesso tempo, focolai epidemici sono in corso in altri continenti, e il morbillo è ricomparso in alcuni stati USA, quali ad esempio il Texas, ma anche nella Regione africana, dove l’impatto clinico può anche essere elevato, soprattutto quando ad essere colpiti sono bambini denutriti e/o immunodepressi.

 

La vaccinazione

La vaccinazione anti-morbillo, in combinazione con pertosse, rosolia e varicella (MPRV) viene raccomandata (ma ricordiamo che in Italia dal 2017 è obbligatoria) a tutti i bambini tra i 12 e 15 mesi di età, mentre la seconda dose è somministrata a 5-6 anni d’età. La protezione ottenuta nei confronti del morbillo è di circa il 95% dopo la prima dose e del 99% a seguito della seconda dose.

Il vaccino anti-morbillo è un vaccino a virus attenuato, per cui non può essere somministrato alle persone immunodepresse. Questo è il motivo per cui è importante creare immunità di gregge, vaccinando almeno il 95% della popolazione. Infatti, il morbillo è una delle malattie più contagiose (R0 di circa 18), per cui la soglia di copertura vaccinale necessaria a ostacolare la circolazione virale è molto elevata.

Il vaccino non è del tutto privo di eventi avversi, ma è molto efficace e il rapporto rischi-benefici è estremamente favorevole. Ad esempio, il rischio di encefalite post-vaccinale è 1 per milione contro l’uno per mille dell’encefalite post-morbillosa. Per tutte queste ragioni, è importante mantenere elevate le coperture vaccinali nell’infanzia, ma anche incentivare la vaccinazione negli adulti che nel nostro Paese viene raccomandata ed offerta gratuitamente. Ricordiamo infine che il vaccino MPRV (o semplicemente il trivalente MPR) protegge anche dalla rosolia che, essendo meno contagiosa, è più facilmente tenuta sotto controllo.

 

Conclusioni

Lungi dall’essere sconfitto, il morbillo rappresenta ancora un importante problema di sanità pubblica in tutto il mondo, e si assiste addirittura ad una recrudescenza in alcune aree geografiche.

La disponibilità di un vaccino efficace e relativamente sicuro può permettere di tenere sotto controllo la malattia e sottolinea la necessità di mantenere elevate le coperture vaccinali non solo nell’infanzia ma anche negli adulti suscettibili.

 

  1. Fonte di dati: Dipartimento di Malattie Infettive dell’ISS Reparto Epidemiologia, Biostatistica e Modelli Matematici e Laboratorio Nazionale di riferimento per il Morbillo e la Rosolia con il contributo della rete nazionale di Laboratori Regionali di Riferimento (MoRoNet). Per approfondire consulta il n. 81 (febbraio 2025) (pdf 408 kb) di Morbillo & Rosolia News e la pagina dedicata a Morbillo & Rosolia News.
  2. ECDC. Surveillance and disease data for measles. Monthly measles and rubella monitoring report.-December 2024, 29 Jan 2025.
  3. Plotkin SA, Orenstein WA, Offit PA Edwards KM. Plotkin’s Vaccines. 8th Edition – December 21, 2022.

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