I Quaderni di ReAd files

La comparsa di varianti e sottovarianti di Sars-CoV2 ha messo a rischio l’efficacia di diversi mAbs, determinando un impoverimento delle opzioni terapeutiche soprattutto per il trattamento dei pazienti più fragili e vulnerabili, che spesso non possono trarre vantaggio dall’impiego di antivirali per la presenza di patologie concomitanti e interazioni farmacologiche. Ne deriva un impoverimento delle opzioni terapeutiche che limita la possibilità di approcci a misura di paziente, considerando anche la presa di posizione di istituzioni e autorità regolatorie, come le americane, che basano l’efficacia dei mAbs solo sulla base degli studi in vitro.

Ecco che il Quaderno di ReAdfiles Effectiveness dei mAbs nel paziente fragile con infezione da Sars-CoV-2 offre più spunti per approfondire il ruolo di questi farmaci in un contesto epidemiologico in evoluzione, affrontando temi che spaziano dal concetto di fragilità ai processi di ingegnerizzazione e alle proprietà farmacologiche dei mAbs, dai risultati dei trial clinici alle conferme della real life, in particolare con sotrovimab che presenta caratteristiche particolari rispetto ad altri farmaci della classe.

L’International Liver Congress ha dedicato ampio spazio alla gestione dell’epatite Delta, presentando, in anteprima, le Linee guida per la gestione della malattia, i risultati degli studi che confermano il profilo di efficacia e sicurezza di bulevirtide emersi dagli studi di fase 2 e 3 e le prime esperienze di trattamento nei pazienti con coinfezione da HIV/HBV/HDV, popolazione caratterizzata da elevata frequenza d’infezione da HDV, maggiormente esposta a rapida progressione dell’epatopatia e insufficientemente screenata.

Dalle novità in ambito epidemiologico, terapeutico e diagnostico presentate all’ultimo congresso ECCMID, all’approfondimento sui fattori di rischio, test diagnostici, strategie antifungine nella candidosi invasiva addominale; dal ruolo di amfotericina B liposomiale nello scenario evolutivo delle infezioni fungine invasive (grave minaccia per la salute pubblica come ribadito dall’OMS) fino alle considerazioni di pratica clinica in un caso di endocardite su protesi cardiaca valvolare da C. parapsilosis.

Il Quaderno report dell’edizione 2023 del CROI fa il punto, attraverso testi ed interviste a clinici di riferimento, sulle novità più interessanti emerse nell’ambito della terapia dell’infezione da HIV: dagli studi clinici randomizzati che confermano i risultati del regime STR B/F/TAF in un ampio range di pazienti e di situazioni cliniche (rapid start, donne con comorbidità ossea, donne in gravidanza, donne transgender, bambini e adolescenti,
pazienti coinfetti HIV-HBV), alle esperienze cliniche con il nuovo inibitore del capside lenacapavir nei pazienti HTE e con opzioni terapeutiche limitate e nei pazienti naive.  Combinato con altri farmaci antiretrovirali con schemi di dosaggio sincroni, lenacapavir offre la possibilità di impostare una strategia terapeutica davvero innovativa, come emerso dallo studio di fase 1b proof-of-concept sulla sicurezza ed efficacia di lenacapavir in combinazione con anticorpi neutralizzanti (bNAbs) sperimentali – teropavimab e zinlirvimab - somministrati due volte all’anno in adulti in soppressione virologica.
Gli altri highlight comprendono gli studi collaborativi che valutano nuove terapie di combinazione mirate a colpire il reservoir virale di HIV e a potenziare la risposta immunitaria per mantenere il controllo virologico in assenza di terapia antiretrovirale, attraverso la valutazione sperimentale di anticorpi neutralizzanti, candidati vaccini e agonisti dei recettori toll-like, e un update sull’impatto delle comorbidità nelle persone con HIV.