n. 4 - Aprile 2016
CROI 2016: highlight da Boston
 
 
Intrinsic ways of controlling HIV
Claudia Alteri, Valentina Svicher, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Chirurgia, Università Tor Vergata, Roma
Il virus dell’HIV è noto per mettere in campo durante il suo ciclo replicativo numerosi pathways di immuno-evasione. Tuttavia, proprio le ricerche mirate alla comprensione di tali meccanismi potrebbero rappresentare una nuova strategia per combattere, e forse vincere, la battaglia contro questo virus. L'immunoterapia potrebbe in questo senso rappresentare un’ottima arma da poter utilizzare. ► continua
 
Re-discovery of NK cells
Andrea De Maria, Clinica Malattie Infettive, Università di Genova
Le cellule NK sono la principale componente effettrice cellulare delle difese innate dell’organismo. La caratterizzazione dei recettori e ligandi coinvolti nella loro funzione è iniziata solo negli anni ’90. La recente disponibilità di tali reagenti e metodiche ha permesso l’inizio dello studio delle cellule NK finalizzato a comprendere l’ampiezza del loro coinvolgimento nella modalità di difesa da infezioni virali ed il loro utilizzo nell’immunoterapia dell'infezione HIV-1 adiuvante ad ART oppure nell’eradicazione dell’infezione. ► continua
 
The new look of OIs in the HAART era
Miriam Lichtner, Unità operativa di Malattie Infettive, “Sapienza” Università, Polo Pontino, Latina (RM)
Negli ultimi anni, al CROI, le coinfezioni e le comorbosità hanno occupato gran parte dello spazio riservato alle infezioni opportunistiche (IO). Quest’anno sono stati presentati soprattutto studi sulla tubercolosi e tra le classiche IO, una sola sessione è stata dedicata alla criptococcosi. In tale cambiamento di scenario, uno studio condotto in Botswana, presentato da Dryden-Peterson S (#615), mostra come dal 2004 al 2013 anche nei Paesi in via di sviluppo la mortalità per cancro abbia superato quella per tubercolosi nei soggetti con HIV; questo grazie ad una copertura della ART maggiore del 90%. ► continua
 
Complicanze metaboliche e cardiovascolari, focus sulla PrEP
Roberto Rossotti, SC Malattie Infettive, Ospedale Niguarda Ca’ Granda, Milano
Le complicanze metaboliche più discusse quest’anno sono state gli eventi cardio/cerebrovascolari, renali e a livello osseo, principalmente nell’ambito della PrEP. La funzionalità endoteliale resta di difficile controllo: Baker J (#41) ha presentato i dati di un sottostudio dello START e, analizzando l’elasticità arteriosa, non si sono osservate differenze fra i pazienti che hanno iniziato immediatamente la HAART e quelli che l’hanno posticipata. Nello studio ACTG A5331 presentato da O’Brien M (#44LB) sono state somministrate diverse dosi di aspirina vs placebo in soggetti in HAART stabile, ma non si è osservato nessun effetto su marker surrogati di infiammazione endoteliale. ► continua
www.readfiles.it
 
Leggi ReAd files
 
Contattaci
© Effetti srl
TUTELA DELLA PRIVACY - La informiamo che gli indirizzi di posta elettronica inseriti nel nostro archivio,
provengono da elenchi e servizi di pubblico dominio, pubblicati anche via web o per autorizzazione dei possessori.
Nel pieno rispetto del Codice in materia di protezione dei dati personali (D.lgs. 196/2003).
Lei ha il diritto di conoscere, modificare, far cancellare e opporsi al trattamento dei suoi dati personali.
Clicchi qui se non desidera più ricevere questa newsletter.