Nella ricerca di nuovi marcatori di gravità da utilizzare nelle fasi precoci della malattia emerge il recente studio pubblicato su Gastro Hep Advances 2022;1:194–209, coordinato da Maria Rescigno, a capo del Laboratorio di immunologia delle mucose e microbiota di Humanitas. Lo studio ha analizzato i campioni di saliva e di sangue raccolti nel corso di due studi osservazionali di coorte. Utilizzando approcci di machine learning, il metaboloma salivare di 50 pazienti con COVID-19 è stato confrontato con quello di 270 individui sani precedentemente esposti o meno al virus SARS-CoV-2. I metaboliti salivari che hanno permesso di separare i pazienti ricoverati per COVID-19 dai pazienti non ricoverati sono stati correlati con biomarcatori del siero e microbiota salivare diversamente rappresentati nei due gruppi di pazienti. Dopo avere eliminato i parametri confondenti e il fattore età, sono stati isolati due metaboliti, mioinositolo e acido acetico 2 pirrolidinico che, insieme a una proteina presente nel sangue (chitinasi 3-L1), hanno dimostrato di essere correlati alla gravità di COVID-19, quindi alla necessità o meno di ricovero.
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Nella ricerca di nuovi marcatori di gravità da utilizzare nelle fasi precoci della malattia emerge il recente studio pubblicato su Gastro Hep Advances 2022;1:194–209, coordinato da Maria Rescigno, a capo del Laboratorio di immunologia delle mucose e microbiota di Humanitas. Lo studio ha analizzato i campioni di saliva e di sangue raccolti nel corso di due studi osservazionali di coorte. Utilizzando approcci di machine learning, il metaboloma salivare di 50 pazienti con COVID-19 è stato confrontato con quello di 270 individui sani precedentemente esposti o meno al virus SARS-CoV-2. I metaboliti salivari che hanno permesso di separare i pazienti ricoverati per COVID-19 dai pazienti non ricoverati sono stati correlati con biomarcatori del siero e microbiota salivare diversamente rappresentati nei due gruppi di pazienti. Dopo avere eliminato i parametri confondenti e il fattore età, sono stati isolati due metaboliti, mioinositolo e acido acetico 2 pirrolidinico che, insieme a una proteina presente nel sangue (chitinasi 3-L1), hanno dimostrato di essere correlati alla gravità di COVID-19, quindi alla necessità o meno di ricovero.
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Nella ricerca di nuovi marcatori di gravità da utilizzare nelle fasi precoci della malattia emerge il recente studio pubblicato su Gastro Hep Advances 2022;1:194–209, coordinato da Maria Rescigno, a capo del Laboratorio di immunologia delle mucose e microbiota di Humanitas. Lo studio ha analizzato i campioni di saliva e di sangue raccolti nel corso di due studi osservazionali di coorte. Utilizzando approcci di machine learning, il metaboloma salivare di 50 pazienti con COVID-19 è stato confrontato con quello di 270 individui sani precedentemente esposti o meno al virus SARS-CoV-2. I metaboliti salivari che hanno permesso di separare i pazienti ricoverati per COVID-19 dai pazienti non ricoverati sono stati correlati con biomarcatori del siero e microbiota salivare diversamente rappresentati nei due gruppi di pazienti. Dopo avere eliminato i parametri confondenti e il fattore età, sono stati isolati due metaboliti, mioinositolo e acido acetico 2 pirrolidinico che, insieme a una proteina presente nel sangue (chitinasi 3-L1), hanno dimostrato di essere correlati alla gravità di COVID-19, quindi alla necessità o meno di ricovero.
Nella ricerca di nuovi marcatori di gravità da utilizzare nelle fasi precoci della malattia emerge il recente studio pubblicato su Gastro Hep Advances 2022;1:194–209, coordinato da Maria Rescigno, a capo del Laboratorio di immunologia delle mucose e microbiota di Humanitas. Lo studio ha analizzato i campioni di saliva e di sangue raccolti nel corso di due studi osservazionali di coorte. Utilizzando approcci di machine learning, il metaboloma salivare di 50 pazienti con COVID-19 è stato confrontato con quello di 270 individui sani precedentemente esposti o meno al virus SARS-CoV-2. I metaboliti salivari che hanno permesso di separare i pazienti ricoverati per COVID-19 dai pazienti non ricoverati sono stati correlati con biomarcatori del siero e microbiota salivare diversamente rappresentati nei due gruppi di pazienti. Dopo avere eliminato i parametri confondenti e il fattore età, sono stati isolati due metaboliti, mioinositolo e acido acetico 2 pirrolidinico che, insieme a una proteina presente nel sangue (chitinasi 3-L1), hanno dimostrato di essere correlati alla gravità di COVID-19, quindi alla necessità o meno di ricovero.
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L’applicazione del machine learning allo studio di microbiota e metaboloma salivare permetterà la personalizzazione gestionale in situazioni di diagnosi complessa.